sabato 11 aprile 2009

Tempera (Aq) 11 aprile 2009–In visita a un paese che non c'è più– Tempera, a small village that isn't there anymore

Un villaggio tra le montagne e un rivo di acqua purissima che l'attraversa. Intorno piccoli campi e giardini in fiore. Ma dall'altro lato della strada, sulla piccola altura dove c'era il centro del paese è rimasto un ammasso di rovine.
Marco ci ha accompagnato a vedere come il sisma ha ridotto il suo paese, la piazzetta dove giocava a pallone, la casa dove era cresciuto suo padre, quella dove un suo amico e coetaneo è rimasto sepolto, quella da cui ha estratto ancora vivo ma gravemente ferito un paesano, quella, rovinosamente crollata dove abitava la comare, che è riuscita a salvarsi, il campanile, ridotto in polvere, e tra i sassi l'orologio che segna le 3 e trenta, la campane a terra.
La sua casa miracolosamente è rimasta intatta, ma il muretto di cinta in un punto è trinciato come da una forbice. E' lì che passa la faglia. Marco ci dice: ora, appena abbiamo finito di portare via i vivi e i morti, bisognerà studiare, seguendo le lacerazioni lasciate sul terreno, come si è mossa la terra. Bisognerà aiutare i più poveri, quelli che già prima avevano serie difficoltà e noi, in un piccolo centro sappiamo chi sono.
Piera Mattei
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A village in the mountains and a stream of pure water that passes through it. All around small fields and flowering gardens. But on the other side of the road, on the small hill where there was the center of the village, what remains is a mass of ruins.

Marco took us to show how the earthquake has reduced his village in ruins, the square where young boy he used to play soccer; the house where his father grew up; the one where his friend buried; the one from which he extracted an alive but seriously injured villager; the bell-tower reduced in powder with the bells lying on the ground, and between fallen bricks the town-clock that indicates 3:30.

The house of Marco miraculously remained intact, but the surrounding wall fractured like it was teared up by scissors. And that’s the point where the geo-fault passes through. Marco tells us: once we will finish removing the living and the dead, following the lacerations left, we will have to study how the earth moved. We must help the poorest, those who already had serious problems and we know who they are in a small town like this.
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Tempera (Aq), 11 de abril de 2009. Visita a un pueblo que ya no existe.

Un pueblo entre las montañas y un arroyo de agua purísima que lo atraviesa. Alrededor pequeños campos y jardines floridos. Pero desde el otro lado de la calle, a la altura de donde estaba el centro del pueblo ha quedado un montón de ruinas.
Marco nos acompaña a ver cómo el seísmo ha reducido su pueblo, la plaza donde jugaba a pelota, la casa donde había nacido su padre, aquella donde un amigo suyo y coetáneo ha quedado sepultado, aquella de la cual ha sacado todavía vivo aunque gravemente herido a un paisano, aquella, ruinosamente derrumbada donde vivía la comadre, que ha logrado salvarse, el campanario, reducido a polvo, y entre las piedras el reloj que señala las 3 y media, la campana en el suelo.
Su casa ha permanecido milagrosamente intacta, pero en un punto el muro de la cerca está cortado como por unas tijeras. Es allí que está la hendidura. Marco nos dice: ahora, apenas hayamos acabado de llevar fuera a los vivos y a los muertos, habrá que estudiar, siguiendo los desgarros dejados sobre el terreno, cómo se ha movido la tierra. Será necesario ayudar a los más pobres, aquellos que ya tenían serias dificultades y nosotros, en un pequeño pueblo sabemos quiénes son.
(traducción Santiago Montobbio)











Non risorgeranno i corpi di quanti sono rimasti sotto le macerie del terremoto. Però domani è Pasqua. La simbologia di questa festa è più che mai forte in terra d’Abruzzo.
Marco ci ha condotto per le stradine (mucchi di detriti) di un paesino di cui rimangono solo macerie. Vuole aiutare per la ricostruzione, soprattutto vuole capire. Abbiamo avuto l’impressione di coraggio, forza e intelligenza. Con persone del genere ciò che è stato distrutto potrà risorgere. Questo è l’augurio pasquale.

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The bodies of so many who buried under the ruins will not rise, but tomorrow is Easter and symbolism of this festivity is much stronger in the land of Abruzzo than it has been ever.
Marco led us to the streets (piles of dirt) of a village of which only ruins remain. He wants to help for the reconstruction, and especially he wants to understand. We had the feeling of his courage, strength and intelligence. With people like him, what has been destroyed could rise again. This is the Easter blessing.
(translation by Naurang Saini)

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No resurgirán los cuerpos de aquellos que han quedado bajo los escombros del terremoto. Pero mañana es Pascua. La simbología de esta fiesta es más fuerte que nunca en la tierra de Abruzzo.
Marco nos ha llevado por las callejuelas (montañas de cascotes) ) de un pueblecito del que quedan sólo escombros. Quiere ayudar a la reconstrucción, sobre todo quiere entender. Con personas así lo que ha sido destruido podrá resurgir. Éste es el augurio pascual.
(traducción Santiago Montobbio)