giovedì 14 novembre 2019

Cosa rende attuale la lettura di " La giovane yazida" di Dmitrij Streshnev di PIERA MATTEI



Il libro è ambientato in Siria all'inizio degli anni 90 e, anche non trattando mai di esplicitamente di politica sfiora o implica una quantità di fatti e vicende storiche e politiche, ancora attuali.

 Esemplifico quanto ho appena detto:
 il libro si apre a Damasco, su una telefonata che chiude una storia d'amore clandestina. Un amico s'incarica di consolare il protagonista. Così lui prende la sua macchina (quell'amatissima Volvo infinite volte citata in questo romanzo) e si avvia all'appuntamento con l'amico passando attraverso il quartiere di Mezze.
Mezze? Proprio oggi si parla del quartiere di Mezze, a Damasco, per l'attacco mirato israeliano a un capo della milizia palestinese.
Continuiamo. I due amici, dal progetto di fare un bel bagno arabo, alle terme passano al progetto di una bevuta. Ma, almeno uno dei due, esagera davvero. E questo è gravissimo. Infatti una legge stabilita nel 1985 da Gorbaciov prevedeva pene severissime per chi si mostrasse ubriaco in pubblico o negli ambienti di lavoro. Senza un riferimento a quella legge non sarebbe comprensibile la reazione di fuga del protagonista.
Il nostro protagonista, quindi, a questo punto poco eroicamente fugge... architettando il piano di una finta missione nel nord est del paese. Luogo allora "alla fine del mondo", praticamente disabitato e non certo al centro di una contesa, come avviene oggi.
Durante il viaggio il protagonista si ferma a Palmira, luogo dove, nel racconto situato agli inizi degli anni '90, ci si può fermare di notte a contemplare le torri e il tempio di Bel. Ma quella stessa Palmira in anni recenti è purtroppo salita alle cronache per l'uccisione del protettore del sito archeologico Kaled al Assad.
Durante il viaggio il protagonista incontra anche mostruosamente all'opera la pompe dei pozzi di petrolio.
Soprattutto si parla dell'inaugurazione del campo profughi di Al-Hol, costruito con cinquecento tende ma quasi vuoto. Lì nel romanzo viene accolta una famiglia curda-yazida. Quel campo è lo stesso dove oggi i curdi accolgono le famiglie dell'Isis.

Nell'ultima parte del romanzo l'incontro non bellicoso tra un russo e un americano è comunque emblematico di quale realmente siano le forze in campo in quella regione.

Il libro è intitolato alla giovane yazida che diventa la silenziosa e misteriosa compagna di viaggio del protagonista. Questi avrà nel sogno –in questa religione è grande l'importanza data ai sogni– un incontro con l'Angelo Pavone, che è al centro del culto yazida.
Anche gli yazidi sono apparsi nelle cronache per gravissime violenze subite da parte dei combattenti dell'Isis. Alla giovane yazida Nadia Murad è stato conferito il premio Nobel per la pace 2018.


 Per completare il quadro: l'incontro che proponeva un'anticipazione del libro, durante il quale questi concetti sono stati illustrati e ampliati, aveva luogo presso Gattomerlino Spazio di Mercoledì, giorno sacro allo yazidismo.

Foto della copertina con disegno acquerellato di Mara Tipetei