Ieri, 18 giugno, nella Sala Convegni Santa Marta, in piazza del Collegio Romano n.5, si è reso omaggio a Elio Pagliarani, in occasione della traduzione newyorkese di gran parte delle sue poesie ( New York, Agincourt, 2009).
L'autore, presente in prima fila accanto a sua moglie Cetta Petrollo, ha assistito silenzioso, annuendo talvolta con viva partecipazione. Non ha letto lui stesso, con la nota forza sciamanica che Ballerini ed altri gli riconoscono, affidando alla voce di Carla Chiarelli l'interpretazione della sua poesia.
Assente giustificato il Ministro Sandro Bondi, nel ruolo di moderatore Giuseppe Benelli, l'attenzione si è concentrata sui poeti e critici, amici storici, Luigi Ballerini e Walter Pedullà. Ha parlato manifestando una certa emozione, Patrick Rumble, traduttore e curatore della bella edizione americana, di cui è editore lo stesso Luigi Ballerini.
Luigi Ballerini in particolare ha inteso mostrare, con discorso filologico che sfiora la passione investigativa, le intenzioni remote e le stratificazioni di La Ragazza Carla, poemetto fondamentale che si presenta al lettore newyorkese nella nuova traduzione. Gli esiti di tale ricerca Ballerini ha riportato nel libro 4 per Pagliarani – edito da Scritture nel 2008 – che comprende altri tre saggi brevi sull'amico, personaggio di assoluta centralità nella letteratura italiana della seconda metà del secolo scorso.
A incontro concluso ho avvicinato Ballerini per informarlo che vorrei inviargli copia del libro di interventi critici, in uscita per Zone editrice, L'immaginazione critica, in cui figura una recensione al suo Cefalonia. Il libro si riferisce a un noto, tragico evento della seconda guerra mondiale: è quindi poesia ma accende interrogativi che vanno oltre la poesia.
La recensione ho pensato di riportala anche qui di seguito come anticipazione ai lettori di Lucreziana 2008.
Piera Mattei
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