venerdì 27 maggio 2011

Maarja Kangro – La farfalla dell'irreversibilità – Gattomerlino 2011


nella foto di Alar Madisson: Maarja Kangro sul tetto di Radisson

Esce in questi giorni La farfalla dell'irreversibilità, secondo volume della collana Gattomerlino della Ssspress, diretta e curata da Piera Mattei, autrice di questa rivista-blog.
Sono le poesie di una poetessa estone, Maarja Kangro, già presentata in Italia, sulla rivista di poesia internazionale "pagine" dalla stessa Piera Mattei, che firma anche una nota critica al volumetto.

Sono poesie tradotte dalla stessa autrice, con l'effetto di farci ascoltare l'inflessione quasi materiale della voce di Maarja, la sua preziosa ironica asprezza, in un italiano che, restando ineccepibile, conserva la cadenza originale. Una lingua che rifiuta di scivolare via dolcemente quando urta contro i duri spigoli di pensieri e di ossessioni che la storia e la cosmologia odierni ci fanno balenare nelle situazioni più impensate, per esempio mentre osserviamo la pelle indifesa e esposta di nudi corpi sulla spiaggia.

La voce di Maarja Kangro risuona in un paesaggio desolato. Il suo linguaggio aspro, esplicito, ironico, nel rendere il male palese e banale, intende esorcizzarlo. Intende esorcizzare la paura. Non è detto che un evento negativo sia appena avvenuto, non è detto che di lì a poco accadrà, e tuttavia la sua minaccia incombe, si approssima passo dopo passo, strofa dopo strofa. Come se prefigurando l'evento si potesse fermarlo, fermare il tempo, l'irreversibilità dell'accaduto.

Forse ognuna di queste poesie di Maarja Kangro può essere letta come un sintetico, balenante trattato di filosofia pessimista. Un breve sorriso laterale commenta con lucida amarezza la non schivabile crudeltà dell'esiste
re ( p.m.).

LA FARFALLA DELL'IRREVERSIBILITÀ

"ancora" è una grande parola
lentamente e velocemente
ancora

ancora una volta gli uomini alla radio
si complimentano di essere sulla strada giusta
e discutono della ciclicità del tempo

la strada giusta gira intorno, anch'io
riconosco le pelli giovani sulla spiaggia
e l'altoparlante canta "et si tu n'existais pas"

gli uomini alla radio parlano di come tutto è
legato con tutto, uno dice con voce sonora: "l'effetto farfalla"
io dispiego le ali

il tempo ciclico favorisce il buon sonno
un sonno da cui crediamo di risvegliarci
e ancora

sbatto le ali
i brav’uomini alla radio iniziano a tossire
le sbatto più forte e si alza il vento

gli uomini tossiscono ansimando, l'etere si ribella
le navi e i bagnanti annegano, l'ultimo sogno
sarà grigio e tempestoso

pensiamo alla parola che non c'era prima
c'è stata ora
e adesso non c'è più

(a cura della Ssspress)

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