A ridare animazione a una strada monumentale, altera e solitaria, ha riaperto il 12 ottobre su Via Giulia, a Roma, il teatro Off/Off, dopo la lunga obbligata chiusura. Riapre con “Milena ovvero Émilie Du Châtelet”, testo di Francesco Casaretti, regia di Maurizio Nichetti.
Ma quello che più conta nello spettacolo è l’interpretazione di Milena Vukotic. Lei rimane sola sul palco quasi spoglio per più di un’ora a recitare un monologo, che è un ritratto della libertina e amante di Voltaire, originale matematica e traduttrice dei Principia di Newton dal testo originale latino. Ma in parte quel ritratto sembra essere anche il delicatamente ironico autoritratto della stessa Milena.
Milena: autoironia, intelligenza, leggerezza. Questa ultima dote si travasa dalla fisicità agile dell’intera persona allo sguardo e al sorriso che illumina un volto irregolare e grazioso.
Sembra divertirsi e aderire al personaggio, anche intellettualmente. Non puoi fare a meno, mentre la guardi esibirsi sulla scena, di pensare che gli anni non hanno molto pesato su quel corpo e su quello spirito.
Si ricorderanno altre grandi attrici che hanno calcato le scene fin oltre i novant’anni, la Borbone e Franca Valeri tra le più grandi. Tuttavia loro “resistevano” sulla scena, geniali, costanti, “nonostante” gli anni. Diverso mi sembra il caso di Milena Vukotic che dopo aver accettato, per lunghi anni della sua carriera di attrice, di essere utilizzata per interpretare, sebbene spesso con grandi registi, ruoli secondari, quasi piccoli cammei, o addirittura ruoli di caratterista, di aver raggiunto la popolarità nel ruolo grottesco della Pina, moglie del Fantozzi di Paolo Villaggio, esplode in tutta la sua naturale grazia, ben oltre la soglia dei suoi ottanta anni rivelando la sua più vera natura, prima come deliziosa ballerina, nel programma “Ballando con le stelle” e ora con questo personaggio intelligente, libero e autoironico.
Più di ogni altra immagine sulla scena mi è rimasto impresso il gesto con il quale, rispondendo alle numerose chiamate della sala gremita, lei sorridendo con misurata soddisfazione, s’inchina al pubblico alla maniera delle ballerine classiche, come ancora fosse la Milena, di allora, di quando, giovanissima, la sua professione era la danza.
Leggo infine, compiaciuta, che il 18 ottobre, alla festa del Cinema di Roma Milena Vukotic ha ricevuto un altro importante riconoscimento, il premio alla carriera dal WiCA Women in Cinema Award come “signora del cinema, del teatro e della televisione che in virtù del garbo, la gentilezza e l’umanità che la contraddistinguono è da sempre un esempio illuminante di donna e di artista”.
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