Vincenzo Anania, Vincenzo. La voce che chiama al telefono
per parlare della rivista "pagine" e di poesia, ma anche
d'altro, di tutto: politica,
esperienze, viaggi, Vincenzo che
chiede, che ascolta, che domanda pareri, che decide, che incontro regolarmente
per dovere d'amicizia e di lavoro, questa persona così presente, così preziosa,
nei miei più recenti venticinque anni di vita, non c'è più.
Da tempo era vittima di malattie che per altri avrebbero potuto essere terribilmente
deprimenti, invalidanti. Lui sempre si rialzava, avido di vita e di libertà
interiore, e tornavo a sentire quella sua voce così intensa che mi chiamava di
nuovo. Così ero arrivata a pensare
che ce l'avrebbe fatta sempre, che fosse dotato di una sorta di dono
d'immortalità. Anche questa volta quando il telefono ha squillato mi sono detta
"Eccolo che ritorna". E l'ho chiamato "Vincenzo!" . Invece
no, si trattava dell'annuncio irreparabile.
Cosa dire. Il mondo della poesia lo piange, perché forse, ce
lo auguriamo, ci saranno altri bravi poeti, ma la cosa più difficile sarà
trovare, almeno in Italia, una
persona altrettanto attenta alla poesia "in sé", quindi con un
interesse così profondamente
autentico, anche per il lavoro degli altri. Poi la "sua "
rivista: la rivista che
voleva di quel formato, anche se
esorbitava dalle normali tariffe postali, le foto che dovevano essere anche
ironiche, con didascalie spiritose. Di grandissimo successo quella che poco più
di un anno fa aveva scelto di collocare sullo spazio del retro, di sé ancora
infante.
Non so quanto tempo sarà necessario a superare il vuoto e a
riuscire a trattenere solo la forza dei suoi insegnamenti, dei suoi affettuosi
imperativi. "Dritta!"m'incitava ogni volta che mi vedeva allontanarmi
di spalle, anche se non avevo la sensazione di camminare curva. Quindi certo,
dritta! e disposta ad ascoltare la voce degli altri, come lui sapeva fare, come
spero di avere, almeno, in parte,
imparato.
Sono contenta che per
il triste annuncio qualcuno abbia pensato di prendere una delle foto,
scattate da Antonio Bianconi, che
Lucreziana aveva pubblicato in anni recenti. Lui serio, concentrato, alla
presentazione del mio libro "Melanconia animale". Antonio, in
quell'occasione realizzò un vero e proprio servizio, con decine e decine di
foto. Ne scelgo alcune che riproducono espressioni tipiche, anche
sorridenti, del volto di Vincenzo,
in primissimo piano. Dietro ci sono io,
Piera Mattei, e per terzo
l'amico attore Norman Mozzato.
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