A proposito del boicottaggio anti-israeliano alla Fiera del Libro di Torino,
domande logiche e illogiche:
Cosa c'entra giudicare se sia giusta e condivisibile la politica di Israele? Il fatto è che a una fiera del libro non s'invitano i politici ma gli scrittori, e ogni scrittore dovrebbe pensare liberamente, non come il governo del suo paese.
Ricordo con fastidio il giorno che una storica tedesca, non una sprovveduta, si meravigliò molto del mio giudizio vivacemente negativo su Berlusconi e il governo da lui presieduto. Mi ribatté, convinta di trovarmi in palese contraddizione: "Ma allora perché l'avere votato?" Io non l'avevo votato, ma ugualmente non risultavo abbastanza convincente e coerente.
Così tanto la nostra immagine di cittadini e intellettuali viene compromessa dalla politica di chi ci governa, da far perdere la logica anche a persone intelligenti.
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