domenica 24 gennaio 2010

Così a Roma è cominciato il 2010




Al ritorno a Roma burrasche di vario tipo, di cui la piena del fiume è stata l'immagine più concreta e impetuosa.

 Di politica taccio, perché ormai sono senza parole, molto lontana dalla convinzione che scriverne sia davvero utile, come quando, due anni fa, nel gennaio 2008,  ho aperto questo blog. Ora si tratterebbe di un lamento o di un grido, non riesco ad articolare progetti.

Ora la parola d'ordine è concentrarsi, cercare se esista,  una qualsiasi soluzione alternativa all'esilio, alla fuga.

Intanto, continuiamo a coltivare un po' di morbida e non inutile routine, a parlare dei libri degli amici.

Connecticut





I colori in assoluta armonia delle foglie, rovistando in garagesale e booksale, lungo la strada per la Università del Connecticut, isolata nei boschi, dove ci ha colto la neve 

La casa di Emily


Abbiamo attraversato il Massachusset, per rendere omaggio alla casa di Emily Dickinson 

Massachussets


Un freddo secco,  ma sottozero. Si trovavano perfettamente a loro agio gli husky , mascottes della Northeastern University.

 

Così è finito Così è cominciato


Il 2009 si era concluso con un viaggio a Boston, dove la macchina fotografica a catturato dall'alto del quasi-grattacielo dove eravamo ospitati,  albe di fuoco. Forse era la prima volta che il mio letto si trovava a un piano così alto su una città solo moderatamente ondulata. Il jet-lag, le ampie vetrate soffitto–pavimento facevano il resto e l'alba mi trovava sempre pronta a farmi avvolgere dalla sua coperta di luce.