sabato 1 ottobre 2011

Anticipazione Gattomerlino:Leonardo Garet–Celebrazione


INCONTRI

Mi spuntò ottobre dalle tasche
una donna cammina in mezzo all'aria
è la sorpresa di un seno invisibile
e l'altro che si avvicina alla mia bocca
con fianchi
che si muovono senza essere presenti
va sollevando ansietà
va con la sua voce modellata sul mio nome
i suoi nudi occhi che indagano
nella cronaca dei miei giorni
desolati occhi e giorni
che non possono incontrarsi
in una terra con nome
desolati
si girano gli occhi e i giorni
mentre s'arrossa il cielo
e di morti si popola la città che abitiamo.




DIALOGHI 6

I tuoi sogni invecchiano
come la casa di fronte
guardati con distacco
a una strada di distanza
quando te li enumero
non possono uscire da un fragile foglio
poggiato su uno scaffale
i tuoi occhi stanno in quel foglio
lentissimi
per il peso di tanti orpelli
di anni diversi
torci la bocca da un lato
dall'altro
mi guardi
e divento il tuo specchio
divento la casa di fronte.


CANTI E DISINCANTI

La parola è il perno

Ho compitato albero
fino a vedere il libro che lo nominava

le radici più sottili uscivano bruciandosi
un incendio in verde è un foglio
e il calore se ne va a un altro
dove la nonna prepara la colazione

poi l'albero era pieno di uccelli
e ho potuto arrampicarmi e fare in cima una casa
vicino ai semi
e da lì vedevo un pennello che disegnava strade tetti
quindi finestre porte e pareti
al suo posto scolorito e malaticcio stava l'albero

il pennello di oggi va formando nuove radici
tra le lettere.



GIORNO SENZA NOME

Quando cesserà la pioggia sarà martedì
ragazza

e avrò aperto di lato al tuo corpo
la scorciatoia per sfuggire alla morte

non permetterò che tu la tocchi
perché anche senza volerlo
puoi cambiare la rotta
con una risata
o una parola
mal collocata

oggi non devi preoccuparti per il tempo
ti avviserò qual è stato il giorno in cui sei venuta
oggi lascia fare alla pioggia
semplicemente

mi occuperò di usare ad arte il tuo corpo
e di farmi usare ad arte.



IL TUO GIORNO

Oggi sei nato per essere uomo
con il tuo pennacchio di sole a mezzogiorno
circondato da lingue pressanti come coltelli

oggi sei nato uruguayano d'altezza uno e ottanta
replicando nelle tue ossa la nascita degli dei
scartando squame branchie piume e doppio stomaco

con gli occhi abituati a che fuori ci sia qualcosa
oggi sei nato con il numero totale dei tuoi giorni
sulle unghie che si tagliano e sui capelli che cadono

sei nato con le donne che ti terranno a fianco
e con chi ordina la tua presenza sui moli
come un bastimento giocattolo

sei nato con preciso apparato medico
con rischio equivalente ad attraversare una strada

sei nato per toccare con le tue mani
i confini i limiti i margini degli altri

i registri di scuole carceri manicomi si sono aperti
le bocche come fossero rane
è per te la tempesta che apre l'orizzonte.

********(traduzione Piera Mattei, Eloy Santos)




ENFRENTAMIENTOS


Se me salió octubre por los bolsillos
una mujer anda metida en el aire
es la sorpresa de un seno invisible
y el otro acercándose a mi boca
con unas caderas
que se mueven sin estar presentes
anda levantando ansiedades
anda con su voz moldeada sobre mi nombre
sus ojos desnudos indagando
en la crónica de mis días
desolados ojos y días
que no pueden encontrarse
en una tierra con nombre
desolados
se dan vuelta los ojos y los días
mientras enrojece el cielo
y se puebla de muertos la ciudad que habitamos.





DIÁLOGOS 6 [Tus sueños envejecen]


Tus sueños envejecen
como la casa de enfrente
mirados sin apego
y con una calle de distancia
cuando te los nombro
no pueden salir de un papel quebradizo
guardado en un estante
tus ojos están en ese papel
lentísimos
por el peso de tanta ropa
de distintos años
tuerces la boca hacia un lado
hacia otro
me miras
y me convierto en tu espejo
me convierto en la casa de enfrente.




CANTOS Y DESENCANTOS 8 [Deletreé árbol]

La palabra es el eje


Deletreé árbol
hasta llegar a ver el libro que lo nombraba

las raíces más pequeñas salían quemándose
un incendio en verde es una hoja
y el calor se va hacia otra
donde la abuela prepara el desayuno

el árbol estaba después lleno de pájaros
y pude treparme y hacer arriba una casa
junto a las semillas
desde donde veía un pincel formando calles techos
después ventanas puertas y paredes
en su lugar desteñido y enclenque estaba el árbol

el pincel de hoy va dando nuevas raíces
entre las letras.


DÍA SIN NOMBRE



Cuando pare la lluvia será martes
muchacha

y habré abierto por el lado de tu cuerpo
un atajo para escaparme de la muerte

no dejaré que lo toques
porque a voluntad o sin ella
podés cambiar el rumbo
con una risa
o una palabra
mal colocada

hoy no debés preocuparte por el tiempo
te avisaré cuál fue el día que pasaste
hoy que sea la lluvia
simplemente

me encargaré de manejar tu cuerpo
y de dejarme manejar.



TU DÍA


Hoy naciste para ser hombre
con tu penacho de sol a las doce
cercado de idiomas apremiantes como cuchillos

hoy naciste uruguayo de altura uno ochenta
repitiendo en tus huesos el nacimiento de los dioses
desechando escamas branquias plumas y doble estómago

con tus ojos acostumbrados a que afuera hay algo
hoy naciste con el número total de tus días
en las uñas que se cortan en el pelo que se cae

naciste con las mujeres que te tendrán a su lado
y con los que ordenan tu presencia en los muelles
como un barco de juguete


naciste en ceremonia por minuto de médico
con riesgo equivalente al de cruzar una calle

naciste para tocar con tus manos
las marcas los límites el borde de los otros

se abrieron los registros de escuelas cárceles manicomios
las bocas como si fueran ranas
y para vos la tormenta que abre el horizonte


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Leonardo Garet è nato a Salto, Uruguay, dove vive, nel 1949. Si è dedicato con uguale continuità alla poesia, alla narrativa e alla critica letteraria. Esordisce nel 1972, con Pentalogía. I titoli precedenti alle opere poetiche antologizzate in Celebrazione sono: Pájaros extranjeros, Máquina final e Palabra sobre palabra.
Saída de página (2001) è stato pubblicato in edizione bilingue spagnolo-portoghese; Vela de armas (2004) e El ojo en la piedra (2009) sono stati pubblicati dalle edizioni Alcyone di Cordoba, Argentina. In narrativa, Los días de Rogelio e Anabákoros hanno ricevuto importanti riconoscimenti in concorsi annuali del Ministero dell'Istruzione e della Cultura dell'Uruguay.Vari racconti della sua ultima raccolta, El libro de los suicidas (2005), sono stati tradotti in diverse lingue. Come critico, il suo contributo si segnala con un'opera in venti volumi Colección de Escritores Salteños (2003-2009), Vida y obra de Marosa di Giorgio (2006) e Obra Completa in quattro volumi di Horacio Quiroga (prefazioni e note), 2009.
Ha rappresentato il suo paese in vari incontri internazionali di letteratura. È' socio corrispondente dell' Academia Nacional de Letras del suo paese, dal 2008. E'stato Premio Nazionale di Poesia nel 2000 e ha ricevuto il premio "Fratellanza" conferito dalla B'nai B'rith International, nel 2002.


www.leonardogaret.com.uy
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Un lettore che volesse rendere giustizia alle poesie raccolte in "Celebrazione", dovrà anzitutto rinunciare alla tentazione di analizzarle, di classificarle o di darne una spiegazione.

Perché ciò che qui incontrerà sono incroci, scenari verbali con cura disposti a produrre la scintilla, la rivelazione di quanto sta dietro le consuetudini percettive e sentimentali, di quel qualcosa di sfuggente, che non accetta di essere definito da parole-gabbia, perché si farebbe fossile, mentre può essere intravisto, può manifestarsi, quando è invocato con parole-uccello, e così può raggiungere il corpo e la voce di chi lo trova. Tutta l'opera di Leonardo Garet aspira, più o meno dichiaratamente, a uscire da sé, a straripare nelle mani del lettore, a coinvolgerlo intimamente nella danza universale di spostamenti e metamorfosi. I suoi libri hanno una vocazione alla cornucopia: offrono senza risparmio le loro ricchezze in forma di enigmi, sogni e perplessità, visioni che vengono dal quotidiano, che è il comune terreno degli uomini. A questo punto possono attraversare gli invisibili ponti che uniscono corpo, memoria, tempo e linguaggio con tutte le loro variazioni e viceversa. Concertano le complesse e incessanti sintonie del caso
(dalla postfazione di Eloy Santos).