giovedì 27 dicembre 2012

Buon anno a tutti gli amici! da Piera Mattei



In particolare un caloroso "BUON ANNO!" agli amici estoni e a una persona molto speciale che ho incontrato lo scorso ottobre, mentre ero a Tallinn, invitata da Doris Kareva e dai suoi amici artisti, musicisti e poeti del festival TriaLogos.

Sto parlando di Vello Salo, che però non era né tra gli organizzatori né tra i partecipanti a quel festival, ma un suo bel ritratto, del fotografo Kaido Vainomaa, era in quei giorni in piena pagina sulla rivista letteraria più importante della città, per accompagnare una vasta intervista e la celebrazione dei cinquant'anni delle edizioni di cui lui è mente e artigiano-realizzatore. Più tardi lui stesso commenterà "Non pensavo di poter avere un'espressione così benevola e accogliente"! Nella foto infatti ha uno sguardo limpido e nelle mani un libro, probabilmente un testo sacro. Benvolenza e accoglienza  sono certamente due virtù sulle quali ha lavorato un'intera vita: Vello Salo,  ovvero padre Salo,  è un prete cattolico e priore del locale convento delle suore brigidine.

 Incontrare a Tallinn un prete cattolico non è così frequente come può accadere nella mia città, capitale universale del cattolicesimo, ma non è per questo, o non solo per questo,  che nell'ambiente della cultura estone Vello Salo è noto a tutti. Piuttosto la sua popolarità deriva da un temperamento molto forte,  da una storia personale complessa e indubbiamente avventurosa, con giovanili esperienze su opposti versanti dei conflitti connessi alla seconda guerra mondiale. Persino le motivazioni della sua adesione al cattolicesimo hanno a che fare  con eventi eccezionali che, sul suo temperamento già forse predisposto, produssero effetti "miracolosi". Accadde che, durante il periodo più sanguinoso della guerra,  delle suore in Olanda lo ospitarono nascostamente, salvandolo da rappresaglie. Quella naturale carità che prescindeva da ogni considerazione d'interesse e dal giudizio politico fu all'origine di una conversione al cattolicesimo (anche se nel cristianesimo ortodosso era stato già battezzato),  e della decisione di dedicarsi alla vita religiosa.

A Tallinn quindi è priore di un convento, ricostruito dopo la fine del periodo sovietico,  che ospita circa 300 monache.
"L'italiano è la lingua ufficiale di questa comunità di cui la fondatrice era svedese e non una suora è italiana", mi aveva scritto durante un nostro scambio di messaggi elettronici.
Da allora mi era rimasta la curiosità di sapere perché. Quando lo incontro a Tallinn semplicemente mi spiega che, essendo Roma la città dove Santa Brigida passò gli ultimi anni di vita e morì, tutte le religiose devono trascorrere almeno un anno,  prima dei voti, nella casa Madre di Piazza Farnese,  un luogo dedicato alla santa fondatrice.
L'italiano è una vera passione di Vello Salo anche se, il gusto delle lingue e una vita cosmopolita,  lo hanno reso poliglotta. Alla sua tenace volontà, al suo meticoloso lavoro è infatti dovuta la prima antologia di poesia estone in lingua italiana,  di cui ho avuto in dono un volume della seconda edizione,  Poeti estoni,  edizioni Abete 1975. Quella raccolta va dalle origini ottocentesche della poesia nazionale fino ai primi anni '70 del secolo scorso, quando appunto fu pubblicata. È stata la prima antologia, ma forse, nonostante siano trascorsi circa quarant'anni,  rimane a tutt'oggi la più completa. Alla versione poetica della traduzione italiana e alla pubblicazione stessa dette il suo importante contributo la poetessa Margherita Guidacci, voce notevole del novecento, oggi quasi dimenticata.

Padre Salo ha ancora una vita attivissima. Quando ci sentiamo a Tallinn mi dice che verrà a incontrarmi all'albergo dopo cena, alle 9, perché nei giorni successivi è impegnato a Tartu.
Ci sediamo al bar e parliamo a lungo davanti a un bicchiere di Cognac, sfogliando cartelle di documentazioni e avanzando progetti, ma anche commentando eventi politici lontani  e recenti. Mi parla con dispiacere del fatto che i turisti preferiscano soggiornare negli alberghi più modernamente attrezzati che nel convento delle brigidine. Quindi è  un uomo che non solo ama la carità e la poesia,  ha presenti anche gli aspetti più concreti e prosaici della vita di comunità.

Due giorni dopo,  sono alla libreria Apollo di Tallinn per presentare il libro "La quinta ruota di scorta"del poeta Kalju Kruusa che abbiamo tradotto e pubblicato per le edizioni Gattomerlino. Non ho visto tra il pubblico Vello Salo, ma so che tra i suoi mille impegni, ha fatto in modo di passare, e mi ha lasciato in dono, come saluto,  un piccolo libro delle sue edizioni.