martedì 24 febbraio 2009

premio Betocchi 2009 a Renzo Gherardini










FIRENZE
Fondazione Il Fiore 19 febbraio
Palazzo vecchio 20 febbraio
IN POCHE PAROLE E ALCUNE IMMAGINI

mercoledì 18 febbraio 2009

La passione per Darwin



Accademia Nazionale dei Lincei

12 febbraio 2009, Secondo Centenario dalla nascita di Charles Darwin

Luca Cavalli Sforza, Antonio Bianconi e Gianfelice Azzone in animato dibattito sulla teoria dell'Evoluzione (foto di Carlo Mistraletti)

sabato 14 febbraio 2009

Premio Betocchi 2009 a Renzo Gherardini

Quest'anno il premio Betocchi sarà conferito al fine poeta e amico Renzo Gherardini. Tra quanti gli faranno festa nella bella cornice del "Il fiore", leggerò anch'io, per celebrare la sua poetica passione per gli animali, di mie "bestiali" composizioni.
Di seguito il programma dei festeggiamenti:

La Fondazione il Fiore in collaborazione con il Comune di Firenze, Quinta Commissione Consiliare Cultura, Premio Carlo Betocchi, ha il piacere di invitarLa al Convegno

Bestiari di/versi. Dialoghi in pubblico con Renzo Gherardini
20-21 febbraio 2009



venerdì 20 febbraio: Fondazione il Fiore Firenze, Via San Vito 7

Ore 10,00

Saluti del Presidente della Commissione, Dario Nardella
Introduce: Maria Grazia Beverini Del Santo Presiede: Francesco Gurrieri

Relazioni in forma di dialogo
con il poeta Renzo Gherardini

Sauro Albisani, Massimo Fanfani, Gloria Manghetti, Alberto Morino, Giuseppe Nicoletti, Ernestina Pellegrini, Paolo Zoboli


Ore 15,00
Teresa Indjein: Melodie con arpa su poesie di Renzo Gherardini

Presiede: Ernestina Pellegrini

Creature in poesia. Interventi e letture

Renzo Gherardini, Davide Puccini, Franca Alaimo, Vincenzo Anania, Sauro Albisani,
Piera Mattei, Maria Serena Angeri, Cinzia Boccamaiello, Liliana Ugolini, Alberto Caramella, Gianfranco Palmery



sabato 21 febbraio: Palazzo Vecchio
Sala della Miniatura Firenze, Piazza della Signoria

Ore 9,30
Saluti dell’Assessore alla Cultura Eugenio Giani
Introduce: Maria Grazia Beverini Del Santo
Presiede: Marco Marchi

Paolo De Benedetti
Teologia degli animali

Letture di pagine di Autori classici e moderni

Renzo Gherardini, Paolo Fabrizio Iacuzzi, Mariella Bettarini, Maria Grazia Beverini Del Santo,
Giovanna Fozzer, Monica Sarsini



Ore 12,00
Presiede: Enrico Ghidetti

Conferimento del “Premio Carlo Betocchi” a Renzo Gherardini


Giuria del Premio: Enrico Ghidetti, Presidente, Sauro Albisani, Anna Dolfi, Gloria Manghetti, Marco Marchi

14 febbraio, San Valentino

Azzurro freddo che mi fa arrossire
le imposte vecchie al cielo oggi spalanca.
Il mese maledetto a me diletto
anche quest'anno – dentro la stessa data –
m'ha regalato un anno.

Dalla esatta metà di una bizzarra conta
impudente rimane
a guardare come a suo imperio
accetto di mutare.

(da Santi del Calendario e Vizi Capitali 1980-82)

giovedì 5 febbraio 2009

Piera Mattei – Un arazzo intessuto di mille colori


Poichè siamo in questo mese straordinario, dedicato anche a grandi martiri del pensiero, dedico la pagina di oggi a un libro letto recentemente, un'opera prima, che ha a protagonista una giovane donna, di condizione miserevole che nella Sicilia del Seicento è innamorata delle "parole belle". Prima "esposta", poi monaca, quindi donna libera e braccata e forse innamorata, non le è riconosciuto il diritto di accedere alle formule latine delle preghiere che sono il suo nascosto e rubato tesoro. Per questo e per il suo desiderio di essere libera viene infine condannata e arsa viva come strega, come tante, simili a lei. Le tappe della sua vita ripercorrono quelle di Francisca Spedalieri, in pieno clima di Santa Inquisizione.
Il racconto tuttavia non è mai lugubre, anzi ha un tono battente, uscito – come Minerva dalla testa di Giove – completo e perfetto dalle mani della sua autrice: Simona Lo Iacono, una donna bella che ama le parole – dirò parafrasando il titolo del suo libro – siracusana, di professione giudice, per la quale mi sembra di prevedere una futura duplice carriera.
Riporto di seguito una mail che le ho inviata a caldo, subito dopo il nostro incontro in Sicilia, di cui il libro era uno dei motivi:

Già di ritorno da Siracusa ho preso a leggere il tuo libro
che mi sembra bello, molto ben scritto, addirittura un
miracolo, un arazzo intessuto di mille colori, e
per restare nelle parole che lo abitano, un
miserere che chiede e insieme offre uno sguardo
colmo di pietà sui suoi personaggi. Un'opera
sincera (dote rara!), dove le tonalità barocche
richieste dall'ambientazione (luogo e tempo)
liberano una straordinaria abilità linguistica.
Affondi le radici nella letteratura isolana,
nella capacità tradizionale di far filtrare
cadenze della parlata siciliana sulla pagina
scritta. Tieni a disposizione una tavolozza
pressoché infinita di vocaboli, vezzeggiativi e
dispregiativi, coniugazioni e modi verbali, e vai
pennellando per rendere con giusti chiaroscuri la
"culturale " passionalità di giudizio, dei
protagonisti e della società dell'epoca, sui
fatti che tu, autore di oggi, racconti e inventi
per loro. La verità grande, valida per le donne
in particolare, del messagio racchiuso in questo
libro, è che la grande letteratura ( le parole
belle) è da sempre - anche nella mia personale
esperienza - il rifugio che, nella fanciullezza e
dopo, tiene al di sopra di un destino di disamore
o di fatale infelicità, sollevati in un universo
di nascosto piacere.

Simona Lo Iacono-Tu non dici parole–Giulio Perrone 2008

domenica 1 febbraio 2009

Piera Mattei-per Giordano Bruno



CAMPO DE' FIORI


Prima che avessero apprestato
le cataste
prima che avessero avvicinato
le fascine
prima che il fumo
cominciasse a salire
prima che un guizzo di fiamma
crepitasse nelle fascine
prima che una scintilla
più rapida lo raggiungesse

e subito il corpo ardesse
insopportabilmente –
restava legato a un palo
dritto, non a forma di croce,
la croce offerta al bacio
del condannato che ne distoglieva
lo sguardo
senza più una parola...

. . . Era inutile avere ragione
inutile la ragione stessa
inutile l'intuizione
geniale di uno spirito
libero in mondi, in universi
infiniti
ora questo si consumava:
il rogo del corpo

. . . E prima che tutto questo
accadesse, la piazza era
un campo di terra
battuta e fiori.
Un grido così alto
non s'era mai udito
tagliare verticalmente
il cielo. Perché nell'aria infine
si liberò e un termine
dopo otto anni e per sempre
fu posto alle coercizioni.
Volava il furore eroico :
"Perché mi hai abbandonato?"

Lo udì sulla piazza - il volto oscurato
dalla fuliggine - un giovane frate.
Dietro il nero di fumo, l'eco
luttuosa di una sola campana a San Damaso
distintamente scandiva:
Sanguis martirum, semen!. . . .
Nelle nubi lo spirito arso
si decantava. Ricadeva
sulla fiamma
sui fiori per il caldo
feroce appassiti.

(In Quaderni del fondo Moravia, 2002)

reader comments:

Carissima Piera,
la poesia su Giordano Bruno fa pensare all'ingiustizia. All'inganno. Ai sogni che si perdono.
Quanta pietà.
E quanta forza.
Nei roghi umani bruciamo tutti, quando brucia chi è saputo andare oltre. Posare uno sguardo. Dire, e affondare nel dire.
Grazie.
E' una lettura che custodirò in me.
Simona