Il cielo di Roma, dopo una giornata grigia, nel tardo pomeriggio aveva deciso di sorprenderci e si era colorato a festa. Il fiume era nuovamente gonfio, senza mostrarsi orrido tuttavia. Una bella corrente di color verde, non il biondo limaccioso delle grandi piene.
Così mi appariva mentre attraversavo il Ponte Sisto per recarmi all'Aleph, spazio culturale che – per la gentilezza e la passione di Luigi Celi e Giulia Perroni– ogni venerdì apre a eventi importanti. Venerdì 19 febbraio si presentava (ne portavo anch'io la responsabilità) la poesia di Gabriela Fantato.
Alcuni per la prima volta l'ascoltavano leggere a viva voce le sue poesie e commentarle. Interesse e curiosità verso la poetessa non solo, ma verso la direttrice della rivista "la Mosca di Milano", l'editrice e l'infaticabile organizzatrice culturale. Per tutti sarebbe stata una bella festa, un'occasione diversa, una contaminazione di climi e ambienti poetici, oltre che piacevole, necessaria tra Milano e Roma.
Dopo la presentazione del volume "Codice Terrestre" si è svolto un dibattito animato su quella poesia, ma anche sul significato più ampio di comporre poesia.
Nelle foto si riconoscono: Giulia Perroni e Luigi Celi, Paolo Borzi, Giorgio Linguaglossa, Luigi Cannillo (anche lui di Milano, unito a Gabriella da una lunga amicizia e da molte realizzazioni comuni). Nella foto più in alto, con Gabriela: Maria Teresa Ciammaruconi e, molto sorridente, Adriano Coppo (il discreto compagno e accompagnatore di Gabriela).
Poi una bella tavolata in un piccolo locale in via della Scala. Con gli altri: Lucianna Argentino, Isabella Vincentini, Silvana Baroni.
Molti altri poeti erano però presenti all'Aleph tra i quali ricorderòAnnamaria Ferramosca,
Anna Maria Robustelli,
Fiorenza Mormile,
Biagio Propato.