lunedì 17 settembre 2012

La nostra respirazione


Da – Cento Giade del Tesoro di Kung – Antologia di filosofia confuciana a cura di Piero Grosso – Gino Carabba Editore – Lanciano 1933

Agli ardori dell'estate succedono i languori dell'autunno.
Ai campi di neve succede la gran fioritura dei campi.
Ma il sole, sia che si levi, sia che tramonti, è sempre una grande cosa.
La morte riduce l'uomo a una zolla di terra buona a far spuntare un po' d'erba. E io capisco perché la nostra respirazione non è che un continuo sospiro. ( Confucio 551-479 a.C. – Compilazioni e opere –)

lunedì 3 settembre 2012

NOVITA' GATTOMERLINO



Ancora su proposta e con la cura di Eloy Santos la Gattomerlino edizioni pubblica un autore latinoamericano.

Si tratta di una poeta colombiana, della voce intensa e vibrante di Janet Nunez.
Un voce in cui il pianto e il sorriso, quasi gemelli omozigoti che non riescono a separarsi, decidono di non risolvere la loro differenza. Mostrano così, sempre uniti, la profonda e persino ilare accettazione delle profonde pieghe (piaghe) che la vita produce e la gioia della febbrile, infantile scoperta delle proposte che – impensabili fino al tramonto del giorno prima – quella stessa vita, con innocente candore, non si stanca, ad ogni alba, di variare.(Piera Mattei)


Non sono qui.
una volta ho voluto stare
molto vicino a te, alle cose, alla gente
ma venne a mancare una piega segreta di tenerezza e coincidenza
forse sono mancate anche la mia voce
e la mia sordità.

Potrebbe semplicemente mancare la scintilla originaria
l'illusione di diventare essenziale,
più petalo di sogno
più colpo di fortuna
più cammino fatto ruota,
più germe, più semplicità
però altri vennero meno al compasso del mio errore
e erratici restiamo al di sotto della luna.

Ho voluto capire
–senza fortuna–
il fondo dello sciame,
cercare altre meraviglie, sentirmi più umana,
uscire dall'orbita, ridurmi senza fuoco,
trascorrere la vita integra senza fumo, senza cenere,
vincere la fretta, saziare gli appetiti
alzarmi con voce ferma senza doni di grandezza,
però venne a mancare il caso, mancò il nostro impeto
mancarono le parole e anche mancarono …
mancarono risposte.

Impossibile allora sapere se sono stata qualcuno.
Non importa che fosse un qualcuno normale.
Volli semplicemente esserci, volli venire, fermarmi
per raccontare che esiste il mondo alla distanza
al margine del disprezzo, dell'anima tradita
e così andai al passo, transitoria, grave,
sola,
serena, persuasiva,
senza fauci in minaccia

Al filo del mio corpo ancora confesso
Non sono qui e m'infastidisce
sapere che un giorno volli restarci per trovarti
e udirti cacciare poco a poco lo sconforto
seminare a metà un campo di verità,
accorciare la distanza che separa l'abbraccio
ascoltare che ti pronunciavi contro l'ottusità,
schivare ogni dardo che mi colpisse in centro
però qualcuno mancò, confesso che ho mancato,
perché spesso ci si ripara nei suburbi,
ci si veste di trepidazioni, di fughe, di dintorni
e forse sei arrivato e ti mancava qualcuno
e forse sei fuggito via
perché non mi hai incontrato.


Foto di copertina Federico Oña Álvarez