venerdì 12 novembre 2010

Sergio Givone – Marco Ercolani: due libri sul tema dell'illuminazione conoscitiva

Sergio Givone – Vivavoce, Filosofia e narrazione - Riflessione critica di Umberto Curi – Itinera Biblioteca Anterem XIX Edizioni Anterem 2010

La Collana Itinera, di scelte Edizioni Anterem, alla sua diciannovesima uscita, ha già pubblicato testi di Gramigna, Sanguineti, Ermini, Ortesta, Cortellessa, Ferri, Niccolai, Prete, per non citarne che alcuni. Questa pubblicazione costituisce il riconoscimento del Premio speciale della Giuria a Sergio Givone nell'ambito del Premio Lorenzo Montano, "perché con la sua opera dimostra di rivolgersi alla narrazione per dare vita a un racconto ulteriore". Il libro riunisce la trascrizione di una serie d'interventi su temi vari fatti di fronte a un pubblico non specialistico, che conservano sulla pagina la vivacità e l'immediatezza dell'esposizione orale. Alcuni dei titoli, tutti accattivanti: Coscienza e malattia; Chi ha ucciso l'arte?; Libertà; Destino e tragedia; La dignità della persona.
Uno stile gradevole, lontano dall'accademia, che utilizzando gli strumenti tradizionali della filosofia sconfina verso le regioni dell'arte, confermando la stretta connessione, che talvolta diventa simbiosi, tra letteratura pensante e pensiero filosofico.

Marco Ercolani – L'opera non perfetta, Note tra arte e follia 1999-2009 – NICOMP Saggi 2010

I rapporti tra arte e follia: tema centrale nella produzione di Marco Ercolani, psichiatra e scrittore estremamente produttivo e versatile. La ricerca quasi ossessiva intorno a un solo tema non contraddice in lui al progetto di ricorrere a variazioni sempre diverse che fa di lui un perfetto poligrafo, uno scrittore polimorfo, con l'attinenza assoluta a una sola tematica.
Qui nella forma del saggio, l'enunciazione fondamentale che l'energia creativa (artistica ma anche scientifica), nel momento che si rivela implica un "trapassare oltre", dove la sofferenza estrema si risolve in estasi e attività creatrice, sul crinale di un baratro oltre il quale c'è silenzio e delirio. Il libro quindi è denso di rimandi e citazioni, secondo quella rete stilistica che altrove (cfr."L'immaginazione critica" Zone 2009 pp 30-35) ho definito della citazione come elemento costitutivo del discorso critico. Ercolani si mostra lettore inesauribile alla creativa ricerca di conferme, nelle parole degli autori più amati, senza mai dare l'impressione di trovarsi finalmente appagato. La copertina del libro, con scelta molto attinente, riporta un particolare di un Carcere d'invenzione del Piranesi dove il segno si sovrappone al segno, mostrando una prospettiva insieme conchiusa e infinita – caratteri propri anche a questa ricerca.