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accanto all'antico cimitero marino
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la casa del poeta
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nella piazza:preparano la sposa per la depilazione rituale
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brilla la cupola argentea della grande Moschea
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Moncef Ghachem, poeta tunisino d'espressione francese, è nato a Mahdia nel 1946 in una famiglia di pescatori. Nella sua lirica (Cent mil oiseaux; Car vivre est un pays; Cap Africa) e nei suoi racconti (Rais Hugo; L'éparvier) il sentimento d'appartenenza si meticcia con lo sguardo critico da un'altra cultura, creando il mito poetico di quel luogo e di quella gente.
Così scrive il poeta nel suo "Curriculum vitae" (in Dalle sponde del mare bianco, Mesogea 2003):
A est come a sud e a nord Mahdia è sul mare. Beve il cielo e si lascia lappare dai venti. A ovest si perde negli oliveti. E Mahdia è uno scoglio piuttosto stretto, ma che viaggia sulle onde. Sono andato per mare molto presto con mio padre, i miei zii e i miei cugini […]. E' nel cuore della mia famiglia di pescatori che ho incontrato la poesia. E siccome andavo per mare di giorno e di notte, è lui ad avermi prodigato un po' della sua memoria, del suo mistero, una briciola del suo canto.(p.m.)