mercoledì 1 febbraio 2012

Un concentrato di disperazione e saggezza di Piera Mattei



Marco Ercolani – Turno di guardia –Il canneto editore 2011
Marco Ercolani – Sentinella – Carta bianca 2011

Un concentrato di disperazione e saggezza
di Piera Mattei

Arrivano insieme questi due libretti, simili nel formato e nei caratteri, minuti, quasi due fratelli che tendono a differenziarsi ma non possono nascondere un DNA assai simile. Questo piccolo formato mi ha fatto riflettere anche su un'eventuale o probabile evoluzione dell'oggetto–specie libro. Va forse facendosi "naturalmente" piccolo perché deve alludere alla sua mutazione nella specie elettronica, di cui, lui, creatura di carta, starebbe diventando la timida allusione? Uno dei due almeno, "Sentinella", edito da Carta Bianca, rimanda a quella edizione on line, che certo, almeno potenzialmente, avrà una comunità di lettori incommensurabilmente più ampia e duratura.

Del resto i libri di Marco Ercolani hanno la caratteristica della coerenza , della fedeltà ad alcuni temi, che tornano, echeggiano con forza ossessiva. Sono quelli dei ritratti-contatti con i suoi malati dell'ospedale psichiatrico, dei confini tra arte e follia, della passione, assimilazione e citazione di autori, che egli considera i "suoi autori", tra i quali, per usare un ossimoro, i classici dell'espressionismo–simbolismo.

"Sentinella" tuttavia sceglie la forma del caleidoscopio: frammenti brevissimi e quasi luminosi ciottoli tra poesia e aforisma. Il libretto può quindi costituire una sorta di breviario, da portare con sé, da consultare a casuale apertura di pagina, perché tutte le sue linee sono dense, un concentrato di disperazione e saggezza, di tono apodittico e negazione. Il tema della letteratura, dell'estetica ha anche un ampio spazio. Citiamo appunto, ad apertura di libro:
Conoscere le storie della letteratura è perturbante;
Ogni estetica dissimula un ulteriore silenzio

Ma ecco ritornare nella forma più sintetica possibile quella coscienza del travaso necessario del dolore psichico sulla pagina:
Non gettare grida di sgomento: scrivere
Imperativo certo rivolto a se stesso, ma anche terapia adottata con i suoi matti, come appunto leggiamo nell'altro libro, "Turno di guardia".
Questo è esplicitamente un diario, scritto durante i turni all'Ospedale Psichiatrico, un romanzo autobiografico nella forma di diario. Ripetizione ossessiva : non c'è che la ripetizione di gesti diversi e sempre simili, che rischia di risucchiare il medico nell'universo dei suoi malati, con la sensazione che la vita non potrà essere che questo: cellulare che suona, controllo dei ricoverati, discese al Pronto soccorso. Non per nulla a tutti i malati fa riferimento con la sola lettera L., l'iniziale di Lorenzo, il giovane Lorenzo Pittaluga, uno dei suoi primi pazienti, votato al suicidio che infine riesce a realizzare, poeta. Un malato mai dimenticato, che dopo anni, ancora rappresenta per Marco Ercolani, l'idea stessa, astratta e concretissima, del malato psichico.
Già nella prima pagina l'autore s'interroga sul proprio ruolo, sulla propria identità: Mi chiedo se sono spettatore delle loro voci o tutore delle loro furie. Se sono un veggente passivo o un poliziotto attivo. Chi è veggente spalanca porte, intravede misteri, aggiunge disordini. Chi è poliziotto tappa bocche, lega corpi agitati, intima ordine. Ma non si è mai una cosa soltanto.

Ho letto molti libri di Marco Ercolani. Tra tutti "Turno di guardia" è quello che più mi ha coinvolto, per la sua urticante verità, soprattutto. La letteratura, la riflessione sullo scrivere che anche qui è presente, è diventata parte costitutiva della sua personalità. E' pulsione profonda che si meticcia perfettamente con i gesti usuali della vita, anche se questa sembra risolversi tutta lì, dentro le pareti dell'ospedale. Un fuori, una casa, esistono. In quella direzione s'avvia l'autore nella pagina finale, non senza sollevare il dubbio che anche questo fuori, possa avere la consistenza di un mondo tutto mentale.

Nella foto: Gli amici e il bicchiere di vino (Marco Ercolani e Piera Mattei)

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