martedì 18 febbraio 2020

Franco Ferrarotti: Leopoldo o della memoria riconoscente - Gattomerlino edizioni 2020

PRESENTAZIONE A GATTOMERLINO SPAZIO
 Borgo  Vittorio 95–Roma
16 febbraio 2020





Questa non è solo una presentazione, è anche una piccola celebrazione.
Infatti questo è il decimo volumetto che il prof Ferrarotti pubblica con noi ed è anche il decimo anno delle edizioni Gattomerlino. Pertanto per chi, come me, crede in un meraviglioso potere dei numeri, questa ricorrenza va festeggiata.
Anzitutto con la presenza del prof tra noi.
 Poi con la presenza e il contributo di Lina Lo Giudice Sergi, amica di entrambi, e del Prof Ferrarotti anche ex-allieva, eccellente allieva nello stuolo di centinaia di ex allievi che la città di Roma potrebbe contare.

 Il modo che da editrice adotterò per questa presentazione è tornare a ricordare come ogni singolo libretto sia nato e vorrei che chiunque avesse desiderio di acquistarne uno avesse due altri titoli in dono, a sua scelta.
Dunque come questo rapporto ha avuto inizio è narrato nell'introduzione a Dicembre  1947.

All'inizio dell'estate 2011 ho ricevuto dal suo autore questo piccolo tesoro custodito negli anni: la fotocopia di una copia a carta carbone di alcune poesie. Sulla prima pagina il titolo, Quaderno Inglese, e l'indice. Poi, in alto a destra, tracciata a penna, come chi a distanza di anni cercasse di fissare esattamente nel tempo quei fogli, una data: dicembre 1947.
Dunque l'autore mi affidava quel manoscritto, ma univa a quel gesto la perentoria e contraddittoria richiesta di pubblicarlo anonimo. Questa la sfida: la raccolta doveva mostrare il suo valore umano, storico, poetico a prescindere dall'attrattiva del nome del suo autore. E il dattiloscritto, ricopiato in caratteri nitidi nelle pagine a destra, sarebbe rimasto a fronte, offrendo la base materica per un dialogo illustrativo.

Questo primo libretto e il secondo vennero dunque attribuiti a un Anonimo scienziato e questo in realtà mi permise, anzi mi obbligò a delle introduzioni che feci con molto piacere.   Come opera dell' Anonimo scienziato uscì anche un libretto di terzine di tema erotico che accompagnai con miei acquarelli. Successivamente quando, a cominciare da "1951:Oltre l'Oceano" , i libretti uscirono a nome di Franco Ferrarotti, pensai che essendo lui una personalità più che nota, famosa nella nostra cultura, non sarebbe più stato utile, o opportuno aggiungere alle sue parole il mio intervento critico.

 Uscì poi "La colazione del pellicano". Mi divertono molto tutte le copertine e i titoli di questi libretti. Molte poesie di questo quarto libro, e terza raccolta di poesie, sono ambientate in America. America che ha avuto molta importanza nella vita di Franco Ferrarotti. Lì era nata la moglie di Franco Ferrarotti per quanto come tanti americani, con radici in Europa, l'America per anni ha accolto lelezioni del nostro grande sociologo e dove ancora lui possiede, credo, una casa sul Golfo del Messico. In America è stata scattata l'ironica foto di copertina.

 Poi avvenne nella vita di Franco Ferrarotti un fatto grave, luttuoso. Ferrarotti perse la donna che gli era stata vicina dalla giovinezza, appunto da quel primo viaggio americano, sessanta e più anni di matrimonio, i figli.
 Dal silenzio del suo lutto Ferrarotti mi parlò con un pacco di poesie scritte a mano, nella sua aguzza grafia affidata alla stilografica. Poesie che celebrano il lutto, decantano il dolore. Quella volta come già per la prima raccolta le trasportai sul computer lasciando però la foto della scrittura originale a mano, a fronte. Pubblicammo quel libro fuori collana.

 Ma altri inediti di poesia arrivarono non molto dopo. Allora pensai che avremmo potuto fare un compendio di quanto era già uscito, aggiungere le nuove arrivate, e affrontare un dialogo sul significato della poesia. Nacque così "Dialogo sulla poesia", che ha avuto un'accoglienza più che buona, e ha dato origine a una bella intervista al suo autore su il Venerdì di Repubblica.
Di lì a poco Ferrarotti m'inviava tuttavia altri scritti teorici "Le ragioni della poesia nella società irretita" e, a scadenze non troppo ravvicinate, altri gruppi di liriche , che abbiamo pubblicato con i titoli "Per moto naturale " e "Ipermnesia".

 Ecco, direi che la scadenza ritmica di queste offerte che mi vengono da Ferrarotti hanno un moto naturale. Sono una pulsazione cardiaca, un buon ritmo di pulsazione, e, quanto a me, sono contenta e fiera di accogliere questo battito nelle pagine di un piccolo libro.
Ultimo tra tutti, il libro decimo, queste prose autobiografiche che nel titolo e all'interno portano la dedica a un cugino, un precettore, si direbbe alla vecchia maniera, Leopoldo, un pedagogo che è probabilmente il vero responsabile dell'affinamento di quello strumento che Ferrarotti possiede in maniera straordinaria, la sua memoria.
 Diceva Dante :
non fa scienza senza lo ritener l'avere appreso.
Ecco dunque cosa contribuisce a rendere unico questo grande scienziato, la memoria inossidabile della vita sua e della cultura italiana della seconda metà del Novecento e attuale.





Per concludere dirò che il 7 aprile, alla Biblioteca del Senato, ci sarà la presentazione dell'opera Omnia di Franco Ferrarotti , un'opera di più di 6 mila pagine, in sei grossi volumi. Ed è importante che questa opera ci sia, è importante che ci sia la solenne celebrazione di una mente tra le più brillanti e lucide che  l'Italia ha avuto  dalla seconda metà del Novecento a oggi. 
I libretti Gattomerlino, giunti alla decima prova hanno un significato diverso, e accolgono  a piccole dosi, le provocazioni di una mente che certo nessuna Opera Omnia riesce a comprendere una volta per tutte.




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