A proposito di errori fecondi, nel 2006 Brunella Antomarini aveva pubblicato, per DeriveApprodi, "L'errore del maestro, per una lettura laica dei vangeli", dove quei testi sono visti come nati dall'esigenza dei seguaci di elaborare una sconfitta e un lutto. "Anziché abbandonare il movimento, cominciano a ricordare e costruire; arrivano a spiegare che il fallimento era previsto e quindi voluto; rielaborano la biografia del maestro in modo che appaia una predestinazione" (pag.11). Brunella Antomarini cita un'ampia biografia che dà fondamento alla sua teoria, tralasciando, a ragione forse perché il suo è discorso essenzialmente antropologico, di ricordare Sorel, che del fallimento dei cristiani fa il modello per l'azione politica di una minoranza sconfitta.
Ho ripreso in mano quel libro di Brunella in questi giorni, mi affascina l'intelligenza e la misura del discorso. Mi ridà speranza nelle forza umana del ragionamento, di quell'invisibile materia che elabora il pensiero, in questo periodo di fanatismi, di idolatria e esibizioni di corpi, vivi e anche in avanzata fase di disfacimento.
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