domenica 11 maggio 2008

Un'opposizione accomodante di Nicola Poccia

Accomodante. Un amico democratico è accomodante.
“Prego si accomodi, parliamone…”
E’ un’opposizione accomodante. Una volta adagiati, lo spettacolo può cominciare.

Sento di aver bisogno d’autorità e di cose scomode.
Proviamo quindi a pensare. Studiando la scienza ho imparato a mie spese che riflettere è faticoso e spesso non conduce da nessuna parte. Anzi è un perverso trastullo delle animose proteine del cervello.
Con una filosofia che patteggia per un quieto divenire, per un’opposizione accomodante, ogni pensiero converge verso il risparmio e allora perché non chiedermi dell’ultima ragazza di un Mario del Grande Fratello o dell’ultima esternazione del vip di turno?

E’ triste vivere quando non c’è più nulla da conquistare, quando un uomo che ama la pace, sente un subdolo richiamo alla guerra. C’è solo un orizzonte piatto senza opposizioni o rugosità; è una cosa che ci accomuna alla melanconia di un cane abbandonato.
Credetemi, dopotutto, non era questa la pace che volevo.


Nicola Poccia.

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